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CREST FOLGORE EI CON OLOGRAMMA

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CON OLOGRAMMA CREST ARALDICO Stemma Brigata Paracadutisti Folgore Esercito Italiano

Crest militare della brigata dei paracadutisti folgore in legno,con logo in metallo misureb 23 cm x 18 cm

La Brigata paracadutisti "Folgore" è l'unica grande unita' avioportata dell' esercito italiano, posta alle dipendenze del Comando delle Forze Operative Terrestri (Verona). E' anche considerata una forza d'élite con capacità di condurre Operazioni Speciali (FOS-TIER 2).

Istituita il 1º gennaio 1963 a Pisa, per trasformazione del preesistente Centro Militare di Paracadutismo, la Brigata ha il suo quartier generale a Livorno ed è dislocata con la maggior parte dei suoi reparti in Toscana (Siena, Pisa, Grosseto, Pistoia) con l' 8°reggimento guastatori paracadutisti a Legnago (VR) e il 185°reggimento artiglieria paracadutisti a Bracciano (Roma).

Storia [modifica]La storia delle unità di fanteria paracadutista in Italia ha origine nel 1938, con la costituzione del Battaglione paracadutisti libici "Fanti dell'Aria"; lo Stato maggiore del Regio Esercito italiano capì in anticipo l'importanza che tale specialità avrebbe potuto ricoprire in caso di conflitto, tanto che programmò di formare ed addestrare ben tre divisioni aviolanciabili: la divisione paracadutisti "Folgore", la "Nembo" e la divisione "Ciclone". Le vicende del secondo conflitto mondiale portarono poi alla costituzione di unità paracadutiste sia tra le forze armate della Repubblica Sociale Italiana, sia nel nuovo Regio Esercito, cobelligerante con gli Alleati, tanto da rendersi protagonisti dell'ultimo lancio di guerra con l'operazione Herring.

Alla fine del conflitto la sola unità paracadutisti a rimanere in vita fu il Reggimento paracadutisti "Nembo", già inquadrato nel Gruppo di Combattimento "Folgore" che, dopo anni di guerra come unità di fanteria convenzionale, non disponeva più di effettive capacità di aviolancio. Anche le qualifiche di brevetto non erano più conseguibili, in quanto le condizioni di pace precludevano alle forze armate italiane di disporre di unità di paracadutisti (il Reggimento venne infatti convertito di lì a poco in una unità di fanteria convenzionale).

Tuttavia già nel 1946 venne formato a Roma il Centro di esperienze per il paracadutismo militare, rinominato l'anno successivo Centro militare di paracadutismo, che, con mezzi di recupero e nonostante numerose difficoltà, riuscì a riprendere una limitata attività addestrativa di paracadutismo militare.

Nel corso del 1948, con il progressivo allentarsi delle restrizioni imposte dalle condizioni di pace, il Centro si trasferì a Viterbo ed attivò una Compagnia sperimentale paracadutisti, seguita da una seconda, che nel 1952 diedero vita al Battaglione paracadutisti. Gli anni successivi videro una progressiva espansione del Centro, con l'attivazione di un Reparto carabinieri paracadutisti, di un Reparto sabotatori paracadutisti e di altre unità di supporto, e nel 1957 il Battaglione paracadutisti diede vita al 1º Gruppo tattico paracadutisti.